(Traduzione italiana del monologo)
Ho abbattuto un alce, una volta. Lo so, è terribile, ma è così.
Ero andato a caccia a nord dello stato di New York. Lo lego al parafango della mia auto e me ne torno verso casa. Ma non mi ero accorto che il proiettile non lo aveva ucciso - lo aveva solo colpito di striscio alla testa, tramortendolo.
Mentre guido sull’autostrada, imbocco una galleria e l’alce si sveglia. In pratica sto guidando con un alce vivo sul parafango. L’alce alza la zampa per segnalare una svolta… e c’è una legge nello Stato di New York che vieta di viaggiare con un alce cosciente sul parafango, il martedì, il giovedì e il sabato. (...)
Insomma, non so che fare. Panico. Mi viene in mente che alcuni amici danno una festa in costume: ci vado con l'alce, lo scarico alla festa, e me ne lavo le mani. Guido fino alla festa, arrivo di fronte alla porta di casa, con l'alce al mio fianco, busso alla porta e il padrone di casa ci apre.
“Ciao” dico io. “Conosci i Sullivan?”
Entriamo. L'alce comincia a socializzare. Va al buffet, un tipo cerca di appioppargli una polizza. L'alce va fortissimo, tra parentesi. Un mito.
Si fa mezzanotte. C'è la premiazione per i costumi più belli. Il primo premio va... ai Berkowitz: marito e moglie travestiti da alce.
L'alce arriva secondo. E' furibondo. Lui e i coniugi Berkowitz si prendono a cornate, lì in salotto. Finché non stramazzano a terra svenuti. “Questa volta me ne sbarazzo sul serio”, penso. Lo sbatto sul parafango e parto sparato verso il bosco. Ma... ho preso i Berkovitz.
E ora sono lì che guido con due ebrei sul parafango, e c'è una legge nello Stato di New York… eccetera. Comunque, dopo un po' i Berkovitz si risvegliano nel bosco in costume da alce. Il marito viene abbattuto, imbalsamato ed esposto come trofeo di caccia al Circolo del golf di New York. E il bello è che in quel circolo gli ebrei non sono ammessi.
domenica 4 ottobre 2009
I Shot A Moose
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