Perché parliamo sempre 'male' e mai 'bene'?Il pettegolezzo e la maldicenza
Ma insomma, come si è permesso?
mi viene quasi da ridere
Stranissimo effetto, ripugnante
la protezione del cattivo
Nessuno lo denuncia!
perché?
sono meglio io
è più interessante
quando un cosa convince, basta dire è bellissima
per le cose semplici i difetti sono molti e imprevedibili
per le cose complesse lo spazio lodabile è esteso quanto lo spazio denigrabile
allora perché porca miseria godiamo di più a parlare male?
Non è un affare.
Perché scegliamo di parlare delle cose e delle persone di cui possiamo parlar male, anziché di cose e persone di cui possiamo parlare bene. La lettera scarlatta di Esther, mette a tema la maldicenza. Il modo giusto per parlare male: con l'interessato e solo con lui, non in modo malizioso o aggressivo. Reazione non costruttiva: trova il modo di rappresentarsi quel contenuto come falso, ci crea intorno una cortina fumogena e ci offende a sua volta. Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri radio3, dal lun. al ven. ore 18
il mare c'ha le meduse, fa un caldo sostanzialmente insopportabile
telepatia: ah, bellissimo!
versione accettabile e abisso di spiacevolezza
ci sarebbero dei problemi
teletrasporto: vuoi continuare a andare a pedagna?
stare al tavolo e andare a santa barbara
tenazione fortissima al non permanere.
La degenerazone del clock dell'attenzione
contiene una piccola minaccia.
Poter volare a corpo libero, telepatia, teletrasporto, superforza, vedere attraverso i corpi solidi. Questo fantasticare non è così ozioso. Possono nascerne iniziative interessanti. La parte in ombra la esploriamo molto meno. Telepatia: si vedrebbe la meschinità, la miseria, anche l’orrore che c’è nella mente degli altri. (Io molte cose che ci sono nella mia mente non le riesco a giudicare in maniera positiva. Ma sono mie, mi amo, e mi perdono tutto.) Teletrasporto: chi starebbe al suo tavolo a lavorare? La telepatia rovinerebbe lo schermo di rispettosa bugia, il teletrasporto ci renderebbe molto più difficile essere persone costruttive che stanno in una cosa il tempo necessario a ottenere cose costruttive. D'altra parte, ci si abituerebbe.
Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri radio3, dal lun. al ven. ore 18
David Foster Wallace legge daConsidera l'aragosta(3 min.)
(testo del video in italiano) "Confesso di non aver mai capito perché tante persone siano convinte che una vacanza divertente significhi mettersi infradito e occhiali da sole e avanzare come formiche in un traffico infernale fino a stazioni turistiche rumorose, calde e affollate, per assaggiare un sapore locale che è per definizione rovinato dalla presenza di turisti.(...) Questo potrebbe (come continuano a sottolineare i miei compagni di festival) essere una questione di personalità e gusti precostituiti: il fatto che non mi piacciano le stazioni turistiche significa che non capirò mai la loro attrattiva e di conseguenza sono forse la persona meno indicata a parlarne (della presunta attrattiva). Per come la vedo io, probabilmente fa davvero bene all'anima essere un turista, anche se solo una volta ogni tanto. Non bene nel senso di rigenerante o ravvivante, però, piuttosto nel senso di truce, sguardo di ghiaccio, guardiamo-in-faccia-la-realtà-e-cerchiamo-il-modo-di-affrontarla. La mia esperienza personale non è stata che viaggiare per il paese ti apra la mente o ti rilassi. Nè che i cambiamenti radicali di posto e contesto abbiano un effetto salutare, bensì che il turismo intranazionale sia radicalmente asfissiante, e umiliante nel modo più duro possibile: ostile alla mia fantasia di essere un individuo vero, di vivere in qualche modo al di fuori e al di sopra di tutto. (E adesso la parte che i miei compagni trovano particolarmente infelice e repellente, un modo certo per rovinare il divertimento dei viaggi di piacere:) Essere turisti di massa, per me, significa diventare puri americani dell'ultimo tipo: alieni, ignoranti, smaniosi di qualcosa che non si potrà mai avere, delusi come non si potrà mai ammettere di essere. Significa contaminare, per mera ontologia, quell'incontaminatezza che si è andati a sperimentare. Significa imporre la propria presenza in luoghi che sarebbero, in tutti i sensi non-economici, migliori e più veri senza di noi. Significa, nelle code e negli ingorghi, transazione dopo transazione, confrontarsi con una dimensione di se stessi che è tanto ineluttabile quanto dolorosa: come turisti diventiamo economicamente rilevanti, ma esistenzialmente deprecabili, insetti su una cosa morta."
D.F. Wallace, Considera l'aragosta, Einaudi 2006
Traduzione di Adelaide Cioni e Matteo Colombo
Quantità e qualità in amore -E' una questione di K
Affermazione molto discutibile
la qualità non conta niente conta solo la bruta quantità
una persona ci scrive mi fai schifo in una lunga lettera
è in nostro potere
la moneta della vita è il tempo
l'unità di misura dell'amore è il tempo
il Teorema Ferradini
(CANTA "Teorema")
andamento musicale trionfale che mi dispiace non poter riprodurre
a valle delle schermaglie
solo chi rassicura l'altro è sostenibilmente un compagno
la mancanza del bene è un lucro cessante
mentre l'umiliazione è una vera e propria perdita (economica)
Fa molto più male.
Che cosa c’è nelle relazioni sentimentali che è regolato più da un fatto di quantità che di qualità. Il gradimento dipende dalle qualità di una persona, che ci fanno venire voglia di mescolarci con lei. Quello che ce la rende gradita e sopportabile nei tempi lunghi è la quantità. L’amore si misura in tempo disponibile per te. Un aspetto ulteriore che vale la pena di approfondire (è) il tipo di dolore che si prova quando qualcuno ci si sottrae. A parità di importanza per noi, è diverso a seconda di chi ha iniziato il silenzio. Somiglia alla differenza che c’è (in economia) tra lucro cessante e perdita effettiva. Non si deve temere di dare importanza alle questioni quantitative. Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri radio3, dal lun. al ven. ore 18
L'uva e il vino - Perché la natura è più affascinante della cultura
Come molti bambini che conosco
preferisco le cose dolci alle cose dal sapore asciutto
l’uva al vino
Edoardo Lombardi Vallauri è un barbaro.
L’umanità interviene sulla natura
anfrattuosità misteriose e archi rampanti
meravigliosi cristalli di tormalina e blocchi erratici confitti nel prato
la gente si entusiasma più facilmente per il vino che non per il succo d’uva.
Ma l’uva! L’uva è un miracolo assoluto
noi dovremmo dire porca miseria, qualcosa ha fatto l’uva!
E non: wow! guarda come siamo bravi, abbiamo fatto il vino.
Coltivare dell'uva e farne del vino son du' cose!
Filosoficamente l’uva è un colosso.
E noi siamo miopi e provinciali
ci interessiamo solo alle pisciatine umane
come i cani in Piazza della Signoria
Un meno di felicità.
Non riesco a preferire il vino al succo d'uva. Questa mia particolarità criticabile e criticata mi porta a chiedermi cosa ci sia di buono in ciò che è meno evoluto, meno costruito. Gusti da bambino, innati. E io li ho ancora. Perché ci sono questi gusti da bambino? Sono costretto a domandarmelo. Siamo organismi fatti per rispondere alla bellezza della natura. Dove l'ambiente è bello è anche sano e adatto alla sopravvivenza. Vantaggio adattativo. La bellezza è il modo in cui percepiamo che l'altro individuo è fortemente sano. Il vino mi sembra straordinariamente sopravvalutato. L'uva (è) immensamente più geniale. Tendiamo a vedere come più importante, interessante, ciò che abbiamo fatto noi. E' una sorta di provincialismo miope. Ci interessiamo a delle coserelle. Fenomeni di enorme importanza non li vediamo nemmeno.
Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri radio3, dal lun. al ven. ore 18
Le parole e le costrizioni non funzionano: possono ottenere effetti pratici, effetti locali, non si iscrivono nella natura della persona. Eppure assistiamo continuamente a sforzi educativi fatti di questo. Perché le parole dovrebbero convincere? Chi riceve la parola educativa non ha garanzie nemmeno che sia sincera. L'esempio (invece) è un fatto. E' reale. Non può mentire. E' sommamente convincente. Educare significa fornire questi fatti. Si può educare solo tirando fuori da una persona quello che realmente è.
Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri radio3, dal lun. al ven. ore 18
Ogni trenta persone c'è un primo della classe Gli altri sbagliano spesso gli esercizi...
Perché viene l'idraulico, monta i sanitari, e la tavoletta del cesso non sta diritta?
Vediamo uno in tuta da idraulico, quindi sa riparare il lavandino
non c'è da stupirsi, non siamo tutti primi della classe
siamo più degli incapaci, che dei capaci
a scuola nessuo se ne stupisce.
Cella convettiva e spiriti del vento
menzogne macabre e contributi stellari
ha detto stupidamente "Arrivo", perché gli è bastato dire "Poi mi sbrigo"
dicono cretinate assolute perché sono concettualmente presentabili.
Per vedere com'è la realtà davvero
perchè faccia quello che gli si chiede
che la guarnizione tappi, che vada in piena battuta
bisogna sapere moltissimo.
Chi rinuncia ad avere un contatto con la realtà sono la grande maggioranza.
Perché le prestazioni che richiediamo sono spesso così deludenti e sballate? Ci sarebbe da stupirsi se quando richiediamo una prestazione questa venisse svolta in maniera soddisfacente. A scuola, ogni 25-30 ragazzi c'è un primo della classe. Un altro paio commette qualche errorino. Il grosso della classe ci mette un sacco di errori. Il grosso della gente è imperfetta in quello che fa. A scuola nessuno si stupisce. Perché quando le stesse persone smettono di andare a scuola (e) indossano le vesti dell'artigiano (dell'insegnante, eccetera), dovrebbero miracolosamente diventare quelli che fanno il compito senza neanche un errore?
Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri radio3, dal lun. al ven. ore 18
se tutti lo cercano qualcosa di buono ci deve pur essere
incremento di libertà
un paesaggio bellissimo, può succedere che non mi serva
il denaro può procurarmi il paesaggio che veramente voglio
Il mondo si è complessificato
oggi le persone non dicono "ci vediamo tra una settimana"
dicono "ci risentiamo"
Il denaro ci rende liberi è una frase quasi blasfema
Una parolina spesa a favore di questo valore intrinseco del denaro forse valeva la pena di spenderla
Perché abbiamo tanta voglia di denaro. Davvero il denaro è meglio della bellezza di un paesaggio alpino o dell'affetto di mio fratello? Rimane da capire cosa sia il vero bene indiscutibilmente incorporato nel denaro. Fra tutti i beni il denaro è il più neutrale, il più versatile, perché può essere convertito in tipi diversissimi di beni. Se c'è un valore puro, alto, vero, è il suo rappresentare un incremento di libertà. C'è un legame forte tra denaro e libertà.
Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri radio3, dal lun. al ven. ore 18
Razionale e irrazionale Non confondere prudenza con ragione, paura con saggezza
Tipicamente
la conclusione sarà controintuitiva
consegnare molto di se stesso o andarci coi piedi di piombo
lo sventato coraggioso e il prudente ragionevole
vale la pena di ragionarci
C'è un baco
la razionalità è un mercenario a valle (che) compra ramponi e piccone
vediamo un po' perché
E' una questione di preferenze
sono insindacabilmente soggettive
Crediamo che razionale sia uguale a vero
ci si annette prestigio chiamando razionale il proprio punto di vista
E' naturale che un comportamento in cui si vedono fortemente le emozioni sia considerato irrazionale, e viceversa. Spero che le persone che mi stanno ascoltano riconoscano questo atteggiamento se non in se stessi, negli altri. Vale la pena di ragionarci. Davvero il ragionamento induce alla prudenza? E l’irrazionale al rischio? Il fondamento delle nostre azioni non è mai razionale. La razionalità c’è, ma è a valle (…) nella coerenza con le premesse da cui partiamo. Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri
radio3, dal lun. al ven. ore 18 ascolta Leggi tutto...
Quando qualcosa a qualcuno sembra brutto, riflettiamo
Bisognerebbe andare in montagna, fare qualcosa di naturale
Ri-tararsi
Viviamo circondati da manufatti, orizzonti, visuali, ritmi voluti dall'uomo. Quali conseguenze ha questo fatto? Quando il manufatto diventa punto di riferimento unico del nostro modo di percepire la realtà, perdiamo il contatto con la natura e le sue priorità. Diventiamo come un altimetro che si ritara solo su se stesso. Non dobbiamo perdere il contatto con la necessarietà della natura di cui siamo comunque figli. Non dobbiamo perdere il contatto con l'incardinamento nella realtà globale.
Il denaro va dal denaro Piove sul bagnato, nel giardino miope
Abusivamente semplificatorio
Il denaro va dal denaro
Mostruosamente
Enormemente
Una ragione ci sarà
Astronauta e ballerino
Vengo pagato veramente poco
Rappresentante presentabile di un sapere
Megacestino con marmellate di gastronomia
Due panettoni in offerta al discount
Perché?
Il destino della zucchina
Inerzia ingenua
Il paese dell’uovo per sempre
Perché certi mestieri sono remunerati mostruosamente più di altri? Perché il denaro va dal denaro? Prendiamo la zucchina. Rende molto meno al contadino che allo chef di lusso che la cucina. Eppure far crescere la zucchina è indipensabile per lo chef. Ma il contadino è il più lontano dall’erogazione del denaro, dal punto di produzione della ricchezza finale. Come l’insegnante.
ci sono cose che ci riguardano eccome, e non le sappiamo capire
coserelle e strumentielli
forno di fusione nucleare
a scuola si studiano i comparti del mondo
se non so perché imparo, imparerò peggio
La scuola corre un rischio: quello di occuparsi delle coserelle anzichè delle grandi cose. Di preferire l'imparare nozionistico all'esperienza. I docenti corrono il rischio di cedere alla tentazione di insegnare le cose che è più facile verificare nell'esame - i blocchetti di sapere. Così si perde lo scopo dell'insegnamento: dare un senso vero anche al più piccolo problema. Un'immensa occasione mancata.