Gli aborigeni catturavano i dinghi per farne animali da compagnia e da guardia, e addirittura come coperte viventi - da cui espressioni come "notte da cinque cani", per indicare una nottata molto fredda. Ma non se li mangiavano, come in Polinesia, né li usavano per la caccia, come in Nuova Guinea. (Jared Diamond, Armi, acciaio e malattie)
"Una gabbia per galline ovaiole concede in genere a ogni animale una superficie all’incirca di quattro decimetri quadrati: uno spazio grande poco meno di un foglio A4. Le gabbie sono accatastate in pile da tre a nove — il Giappone detiene il record d’altezza per le gabbie di batteria, con pile di diciotto gabbie — in capannoni privi di finestre. Entra mentalmente in un ascensore affollato, un ascensore così affollato che non riesci a girarti senza sbattere (esasperandolo) contro il tuo vicino. Un ascensore così affollato che spesso rimani sollevato a mezz’aria. Il che è una specie di benedizione, perché il pavimento inclinato è fatto di fil di ferro che ti sega i piedi. Dopo un po’ quelli che stanno nell’ascensore perderanno la capacità di lavorare nell’interesse del gruppo. Alcuni diventeranno violenti, altri impazziranno. Qualcuno, privato di cibo e speranza, si volgerà al cannibalismo. Non c’è tregua, non c’è sollievo. Non arriverà nessun addetto a riparare l’ascensore. Le porte si apriranno una sola volta, al termine della tua vita, per portarti nell’unico posto peggiore..."
Jonathan Safran Foer, Se niente importa (Guanda 2010)
videopresentazione del libro, con traduzione italiana
martedì 4 maggio 2010
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