"You are invited to a remarkable family gathering."

giovedì 29 luglio 2010

23 luglio 2010


per papà
Gene Krupa, che ha trasformato la batteria in uno strumento solista.

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mercoledì 28 luglio 2010

Semplificazioni

Semplificare. Micro-filosofie del quotidiano  (libro +CD)
di Edoardo Lombardi Vallauri - videopresentazione
I testi - riveduti e corretti - del primo ciclo di "Castelli in aria", con CD audio delle 30 puntate andate in onda su radio3 nel 2007.
Vallauri prende il problema, lo smonta, guarda com'è fatto dentro e racconta quello che vede.

Indice archerizzato dei capitoli
1. Zero vince sempre nello scantinato puzzolente 2. E se si rivela una sòla? 3. "Ehi, guarda che io sono molto ricco!" 4. L'abitudine avvince 5. Se non lo sapevi lo sai adesso: non vogliamo stare sotto 6. C'è la possibilità di piantare patate 7. Il longobardo può vantare solo 93 parole...

Per il momento, le puntate si possono ancora ascoltare qui

e ancora...

Castelli in aria
1° ciclo, radio3, 2007

frasi trovate ascoltando le puntate alla radio

1. Definizione di innamoramento
Mi smuove veramente?
Zero vince sempre nello scantinato puzzolente
Kant dice che è un imperativo morale.
“Svegliati per pensarmi meglio!”
A monte di questo, prima ancora di questo, senza bisogno che sia proprio questo
squilla il telefono nel casottino del fioraio.
Oh, meraviglia!
Possiamo stufarci con chiunque
ma lo scantinato diventa divino.
Un palmo di terra conta tutto.

2. Le scelte difficili
Imboccare la porta invece di abbattere un muro è troppo meglio
tipicamente ci giochiamo il seguito.
E se si rivela una sòla?
Si potrebbe benissimo lanciare una monetina
un mannello vale l’altro.
Pochi sanno che l’asino di Buridano era così onesto.
Probabilmente Maria sarà una cosa a cui dovrò rinunciare.
Fa impressione.
“Ah, ma perché, perché, perché!”
La fatica subito è un peso nascosto, però dura cinque anni.
I risultati cinquanta

3. Gli oggetti status symbol
“Ehi, guarda che io sono molto ricco!”
Oggetti che parlano per noi
quegli sputacchietti disposti ad arte su un piatto triangolare.
La truppa era costretta a procurarsi un macchinone che mentisse favorevolmente sul suo conto.
Succede in moltissimi casi.
Firenze era in rivolta
era successa questa cosa orribile la cui orribilità sarà ancora più chiara tra poco.
È un po’ la stessa cosa.

4. La differenza tra innamoramento e amore
Lo schermo bianco piano piano si colora
lo possiamo trovare cervellotico.
“Non ha mai voglia di uscire, che brutto!”
Se si rimane insieme
l’altro ha sempre qualcosa di buono nella borsa.
Rende possibile l’amore.
Nella mente di Giacomo Leopardi vogliamo bene a noi stessi e alla nostra vita.
Secondo me questo è quello che accade
l’abitudine avvince.
Rende uni.

5. Dono che unisce, dono che separa
Se non lo sapevi lo sai adesso
le due bottiglie di vino servono per sdebitarsi in anticipo.
Fin qui tutto regolare.
Per le vie di una città giapponese chi corre in aiuto è uno sciacallo
lo si dovrà pagare.
Da noi tutti quanti recitano “No, ma non dovevi!”
Non vogliamo stare sotto.
Quando l’affetto è vero vero vero
sopporta benissimo che uno continui a fare fare fare per l’altro.
Non rischia niente.

6. La scelta professionale
Gli avvocati con grosse scarpe pesanti guadagnano molto
non è più tanto vero.
Uno straordinario costruttore di monumenti di fiammifero e vinavil
è un’ipotesi che non si può mai scartare.
Nell’universo mondo raccoglie abbastanza adepti da mantenercisi.
Era estremamente divertente imporre una struttura logica a frammenti di materia
da questo è nato il computer.
“Sì, lo so, figlio, ma fai Economia e Commercio”.
No.
C’è la possibilità di piantare patate.

7. Imparare le lingue
Rivoltella è un calco
Il longobardo può vantare solo 93 parole
ma i prestiti dal francese si spalmano.
L’inglese non ha toni che danno quel senso di miagolato
è un grosso vantaggio.
Loro hanno questa gradevole disinvoltura
sono disponibili a chiamare gay chi è omosessuale.
A noi suonerebbe irregolare
non ce la sentiamo.
Che poi tutti dicono stéigg, sbagliando.

8. Le scelte facili - Maschi e femmine, giusto e sbagliato...
Sgusciare fuori dalla scarpa è più da uomo o da donna?
Vediamo più facilmente un personaggio maschile infischiarsene del buon mantenimento della scarpa.
Ipotesi ingenua
getterebbe un po’ di fango sulla categoria maschile.
Tipicamente un paladino degli uomini è il tubetto del dentifricio
su questo mi sento di impegnarmi.
Le donne sono a metà del guado:
“Strizzare bene il tubetto del dentifricio non mi interessa, non sto al tuo paradigma ovvio!”
L’uomo non sta a vedere cosa fa la donna.

9. Essere un bambino poco socializzato
“Chi ha visto La stanza del vescovo?”
Io no.
C’era di peggio: quando arrivava la palla la sbucciavo.
Paola Ugolini era il Gotha.
Disgrazia felice poter dire ero completamente out.
Il trapiantatissimo è il prototipo del premio Nobel.
Marie oggi forse è vestita meno a colori fluo
ma se la passa meglio di Cindy.
E allora evviva!
Però ci può essere un prezzo che si paga
è giusto dirlo.

10. Educare al dovere e al piacere
I dieci comandamenti sono tutti dei non
questa è la morale.
Arriva Gesù di Nazareth e dice “Amerai”
quasi non è un comandamento.
La Rowling non aveva il dovere di scrivere romanzi che parlavano di maghetti.
Anche l’avarastro per eccellenza si è servito del Paper Sera
c’è un primato dello slancio.
Che figata non rubare!
Dulcis in fundo, esci con le tue amiche e sarai totalmente felice.
Alé.

11. Come e perché si discute
Esercizi d’amore è un romanzo ragionativo
il problema non è in lui è in Cloe.
Il punto è che il tempo agisce male,
può diventare una cancrena orribile.
Un altro Alain dice che dovremmo cercare lo spillo.
Forse hai ragione…
“Ah, ma tu vuoi sempre avere ragione!”
Chi ha spesso ragione ha ragione:
affrontarsi diagonalmente inquina.

12. Essere belli non è un fatto anatomico
E’ una cosa difficile da fare in radio
la faccia stupida etimologica con la bocca a “ooh”.
Provate.
Dopo un po’ diventa irrilevante
perché ormai è il viso di Maria.
Jack Nicholson è assimilabile a un demonio
organoletticamente.
Trovai irritante “Si può essere belli anche a ottant’anni”
il mammifero in noi ha un istinto preciso.
Si vedono un sacco di fatti connessi con questo.
Ammettiamolo forte e chiaro.

13. Il principio dialettico
Se qualcuno ha visto la baita diroccata della mia vecchia nonna mi potrei allarmare.
Per quasi vent’anni mio padre aveva l’esclusiva,
fino al 15 settembre io non proponevo nessuna gita.
“Il giro in Baton Mouche non lo faremo mai!”
La ragione è molto sana.
Qualcuno di altrettanto disonesto col suo forte interesse
è veramente utile.
“No, Amsterdam no, restiamo a Parigi” serve.

14. L’ignoranza è un bene prezioso
Benvenuti a un tradimento della realtà.
Ricordo le prime uscite in motorino
andavo a una festa di molti individui,
molti femmine tra l’altro.
Oggi non è più nuovo questo vento che attraversa i vestiti
ero proprio io, solo io.
Basta rendersene conto.
Socrate aveva già capito molto bene questa cosa:
l’ignoranza gode di una pessima stampa.

15. Il rimpianto per il tempo passato
La madeleine è una felicità incredibile della vita estiva.
E’ una carta piegata che si apre nell’acqua
quello che accade.
I prati, ho un bel ricordarmeli!
Io per un momento risono.
E’ risorto il piccolo Marcel.
Non possiamo decidere di essere nuovamente bambini.
Non lo possiamo decidere, ripeto.
C’è qualcosa di positivo.

16. Che cosa significa non essere più adolescente
“Ho pensato di nuovo quando muoro!”
Perché io non ci penso più? Sono diventato un cretino?
Abbiamo relegato questi enormi spauracchi in qualche enorme parcheggio
ormai tutto quello che si può fare è pettinare i fili d’erba.
E’ una pantofola borghese,
l’adolescente lo vede con chiarezza.
Ma c’è un caso umano ed è Giovanni Pascoli.
Si lascia bombardare a pelle nuda.
Io però sono un po’ stufo.

17. Il primato della conoscenza e il principio del midsize
A regime, ce ne infischiamo che non moriamo di influenza.
Si comincia a desiderare dei cabinatelli niente male
questo porta delle conseguenze.
Continuerò a essere roso.
La mia opinione personale è che Ivan Lendl giocava benissimo con il formato normale,
io giocavo benissimo.
Ma il midsize era una nassa ir-re-ver-si-bi-le.
Chi sa più cose non vorrebbe saperne di meno.

18. Come essere di più (avendo di meno)
Un fuoristrada è tutta-vita,
non si può colpevolizzare!
Bisogna credermi sulla parola.
Questo dottor Arnheim,
se tutti facessero capannello intorno alla sua Porsche non sarebbe felice.
C'è una bella differenza:
leggere giornaletti con donne completamente nude sulla metropolitana
o attraversare il fiume in piena con un locale che arriva col suo mulo guadante.
E’ enormemente interessante servire all'intelligenza nuovi piatti fatti con intelligenza.

19. Dire senza dire
Non poteva essere casuale
Prisma Dedra Tempra Lantra.
Poi con la erre che mi ritrovo io…
“I peccati di gola che non fanno ingrassare”
ma non farmi ridere, fanno schifo!
anche quelli che vi affascinano di più.
“Porca miseria, Pinin, ma cosa stai contrabbandando?”
La freschezza di Jocca
che nessuno lascerebbe passare una frontiera.
Il target ormai è scafato.

20. Perché amiamo il calcio
Prima che riesca a fare gol bisogna che succeda di tutto
quell’altro ficca la palla nel sacco e vince.
Se uno è più forte deve stare molto attento
nel calcio è sempre tutto rotto
basta un piede sulla palla o sulla caviglia.
Fare fallo conviene
va a favore di un “Vinciamo noi!”
Se uno volesse gesti atletici a bizzeffe andrebbe a vedere qualche altra cosa.
Però in fondo basta uscire da questa logica un po’ etica
l’emozione della speranza di vincere è impagabile.
E questo è sensato.

21. O ci sposiamo o ci lasciamo
Oggi, adesso, ormai
continuare in una via di mezzo non è più possibile.
E’ da imbecilli?
Sulla scala della singola sera la titolare è meno emozionante,
questo può accadere.
Ci sposeremo ogni giorno.
Ma se l’amore finisce? E’ una tortura!
In realtà ci ha lavorato.
Così si sceglie davvero il nostro destino
Basta saperlo.

22. Il principio della margherita
Con un po’ di faccia tosta è una metafora.
Quella persona ci è apparsa fulgida
ci cacciamo in dei maledettissimi mari di guai.
Un bel petalo dei pets
sull’educazione avrà un petalino atrofico.
Il petalone del Grande Fratello
è un becero insopportabile a starci un pochino.
“Ah, è stato disonesto!”
Non è affatto detto.
La corona completa di petali decenti non ti fa mai cascare le braccia.
E’ rassicurante.

23. Natura matrigna
Interessantemente
non posso vivere sempre a Tokyo,
posso immaginare un mondo in cui ho una tenda lì.
Abbiamo gli occhi più sviluppati delle mani
non c’è niente da fare, è triste.
Giacomo Leopardi ha questa capacità di creazione di scarti
da 1 a 7 e poi da 37 a 51.
Il Vesuvio non è qualcuno che ci odia
se ne infischia.
Ci ha fatto anfibi.

24. Umano è non accontentarsi
Il top è essere un lombrico a Posillipo?
E’ difficilissimo, ma il punto non è questo:
la felicità dopo un po’ scade.
“Ah, io vorrò dell’altro!”
Se dovessi dire all’attimo “Ma rimani, sei così bello!”
allora sì, okay, la mia anima te la puoi anche prendere
chissenefrega.
Faust ha un fascino.
Dire all’attimo “Ma rimani!”, io non ci cadrò mai.
Ce la possiamo cavare dicendo che forse è questione di gusti.

25. A che cosa serve la cultura
“Ah, i giovani d’oggi sono ignoranti!”
Bella forza!
In compenso mio figlio sa una cosa che io non lo so che la sa.
Come nascondersi dall’orso è una perdita
però intanto i Griffin sono estremamente intelligenti.
Somigliare a Paris Hilton non ti dà vera soddisfazione,
bisogna che uno ci metta un 30 per cento di cose in più.
Nel successo-micro serve ancora.
Questo è davvero vero.

26. La prevalenza del cretino
Personaggi un po’ essenziali tengono la ribalta.
E’ un sottocaso dell’entropia
è in quella direzione che le cose vanno.
La cosa merita di essere analizzata.
Se hai davanti uno, gli puoi fare il giro intorno psicologicamente.
In televisione funzioni molto meno bene
occorre avere solo la base dell’umano.
Se vuoi essere eletto, questa è la consegna
“No, non dire mai una cosa così!”

27. Quanto è snaturato l’italiano dall’inglese
Film, club e computer.
Attenzione!
Chic, dépliant, bidet.
Oh, barbarie!
Interessantemente non c’è il verbo click.
Perfino papà non c’era.
Fuorilegge è performante.
Il troppo di varietà non ci disturba
è un calco semantico imboscato.
Il Veltroni-pensiero di stampo germanico potrebbe essere un campanello d’allarme
ma tutti noi diciamo znob.
Voilà.

28. Ti voglio bene ma non mi interessi
“Ah, non vieni mai a trovarmi!”
E’ perfettamente pronunciabile la frase
“il tempo passato con una persona che amiamo-per-niente si colora di più”.
L’alleato continuo si lamenterà
quella ha delle reazioni imprevedibili!
“Perché ti sei spostato di pochi millimetri sulla panchina?”
Non bisogna lasciarsi ingannare dall’amore a statuto speciale che pullula sotto forma di scoperta
sono casi rarissimi innervati di innamoramento.
Questo ci interessa: con ogni probabilità si può non soffrire.

29 Frittate e grattacieli
Reinhold Messner non sente l’attrattiva della palla che chiede di essere mandata in gol, porca miseria!
Difficilmente ti darà retta.
Rita Levi Montalcini ha ancora quel suo delizioso abitino fine ottocento
questa è una grande forza.
Ulisse si fa rimorchiare sulla superficie orizzontale della padella
come l’uovo liquido.
Leonardo per qualche anno gioca a calcetto, poi decide che gli interessa la pittura,
è sempre disponibile.
Oggi le frittate gli colano accanto.

30. E’ meglio essere o non essere di buona famiglia?
Con delle conoscenze respirate in salotto
non devi contemporaneamente fare il barista.
Il film te lo paghi tu.
In Caterina va in città dopo un attimo si vede
sanno impugnare un bicchiere per diritto o per rovescio.
Chi rischia di essere capito come out ha un'energia slombata.
Ci sono dei vantaggi:
la gente pensa a creare qualcosa che splenda.
Vuoi che non ci sia un avvocato nella parentela?
E' abbastanza evidente.

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martedì 27 luglio 2010

2+2

Alessandra Kustermann, direttore del pronto soccorso ostetrico ginecologico della clinica Mangiagalli, a Milano, dove ha fondato il primo Centro antiviolenza in un ospedale pubblico. A novembre del 2008 è ospite di ottoemezzo, su la7, con Alessandra Mussolini e Dacia Maraini. Conduttori: Lilli Gruber e Federico Guiglia. Il video qui.

7’35” - Lilli Gruber dà fuoco alle polveri:
Perché gli uomini sono come sono fatti, non sono disposti a cambiare, mai!
7’39” - Alessandra Mussolini parte di manganello:
Vorrei che in croce non ci fosse la donna, ma l’uomo… ma con gli spunzoni. (RISATINE IN STUDIO) Perché il problema della violenza sessuale non è nostro, è un problema dell’uomo. Sono loro che hanno dei problemi.
8’35” - Dacia Maraini (bontà sua):
Non è l’uomo biologicamente aggressivo, è una cultura… che si portano dentro molto uomini. Non tutti, per fortuna...
9’25” - Alessandra Kustermann, scuote la testa:
Una cosa su cui rifletto sempre, però, è che tutti voi siete figli di donne. Perché alla fine gli uomini violentano, perché alla fine gli uomini picchiano? (...) Accettiamo, noi donne, che ci sia una corresponsabilità femminile in origine, storicamente...
10'25" - Federico Guiglia osa:
Il cambio della cultura deve cominciare lì.
10'28" - Alessandra Kustermann:
Sì.

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