"You are invited to a remarkable family gathering."

lunedì 31 maggio 2010

Altri Tenenbaum


Gary Jules, Mad World
regia di Michel Gondry

"... a child-like explorative eye".
Su Gondry (in inglese), qui
Speciale Gondry (in italiano), qui  - dal sito spietati.it

Dance Tonight (2007), il video di Gondry per Paul McCartney, con Natalie Portman. E il dietro le quinte.

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Lingue dure a morire

Il bancomat del Vaticano ha anche il latino, oltre all'inglese e all'italiano, tra le opzioni.

Carus exspectatusque venisti (Sei il benvenuto)
Inserito scidulam quaeso ut faciundam cognoscas rationem (Inserisci per favore la scheda per accedere alle operazioni consentite)
Deductio ex pecunia (Prelievo)
Rationum aexequatio (Saldo attuale)
Negotium argentarium (Lista movimenti)
Retrahe scidulam depositam (Ritira la tessera)

 "Un latino popolare, quasi giocoso" - Carlo Ferdinando Russo, professore emerito di Filologia latina e greca all'Università di Bari e direttore della rivista 'Belfagor'.
"È un latino passabile ma non è certo quello di Cicerone" - Antonio La Penna, professore emerito di Lingua e Letteratura Latina a Firenze.

(leggi tutto l'articolo qui)

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venerdì 28 maggio 2010

Baltimora, Maryland, Stati Uniti, mondo



The Wire serie tv della HBO
Attraverso il racconto del lavoro quotidiano e frustrante di una sezione della polizia di Baltimora, la serie racconta "lo stile di vita delle metropoli americane, l’influenza che le istituzioni esercitano sugli individui, e i compromessi che chiunque è costretto ad accettare, siano essi poliziotti, scaricatori di porto, trafficanti di droga, politici, giudici o avvocati".
60 puntate, 5 stagioni
La storia della serie (in italiano), qui
La storia della serie (in italiano), qui
La mappa dei personaggi, qui
Il matematico Giorgio Israel vede The Wire. "Pur di soddisfare i parametri che vada tutto in malora” (dal suo blog, giugno 2010)

  • Stagione 1 - Il ghetto e la droga 
  • Stagione 2 - Il porto
  • Stagione 3 - L'amministrazione pubblica
  • Stagione 4 - La scuola
  • Stagione 5 - I media
La città:
Baltimora, Maryland.
"MEDELLIN PERICOLOSA COME BALTIMORA - Tijuana precede Città del Capo, in Sudafrica, che ha registrato 62 omicidi ogni centomila abitanti, sempre secondo il Ccsp. San Salvador, capitale del Salvador, è al settimo posto (49), davanti a Medellin, in Colombia (45), classificatasi alla pari con la statunitense Baltimora. Baghdad, la capitale irachena che vive tuttora scene di guerra, si piazza solo in decima posizione, con 40 omicidi ogni centomila abitanti." (Corriere della sera, agosto 2009)

Gli autori:
David Simon e Ed Burns. Il primo è un ex giornalista di cronaca giudiziaria del Baltimora Sun. Il secondo è un ex investigatore della polizia di Baltimora, ex insegnante di scuola pubblica e co-autore di un libro poliziesco insieme a David Simon.
Intervista a David Simon (in italiano), maggio 2010,  qui

"If Dostoyevsky was still alive - he would be writing for this show." - Dave, utente di metacritic.com
I giudizi degli altri utenti, qui
I giudizi della critica, qui

Un mondo di uomini...


... dove la più spietata è lei.

Note:
Terza stagione, Ep. 9 (min. 11')
-
McNulty fa l'elenco dei migliori poliziotti che ha conosciuto a Baltimora, e fa il nome di Ed Burns - autore della serie, ed ex-poliziotto del BPD
Terza stagione, Ep. 8 (min. 31'51")
- McNulty dice a Brianna quello che io penso di lei.
Terza stagione, Ep. 10 (min. 38'58")
- Sì, quello seduto al bancone è Rawls.

Riferimenti:
Tutto sulle prime tre stagioni (in inglese, da salon.com),  qui

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martedì 25 maggio 2010

Interismi

22 maggio 2010, interisti seguono la finale di Champions

La coppa di Khyentze Norbu (1999)
Palden e Nyima, fuggiti dal Tibet, trovano rifugio in un monastero buddista ai piedi dell'Himalaya, dove vengono avviati alla vita monastica. Il fatto è che sono appassionati di calcio e mancano pochi giorni alla finale della Coppa del mondo. Decidono di organizzare una fuga notturna per andare a vedere la finale nella sala tv del villaggio, ma sono scoperti e rischiano l'espulsione...

Khyentze Norbu  - lama reincarnato e regista di cinema.



Una bella scheda, con analisi del film e percorso didattico.

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domenica 23 maggio 2010

E lo zio bonzo?

Madama Butterfly
Teatro dell'Opera di Roma

Butterfly: Ho anche altri parenti. Uno zio bonzo. Ci ho anche un altro zio, ma quello....
Amiche: Gran corbello!
Butterfly: Ha  un po' la testa a zonzo.
Pinkerton: Capisco, un bonzo e un gonzo.
Butterfly: Ve ne rincresce?
Pinkerton: Ohibò! Per quel che me ne fò.
Bonzo: Cio-cio-san! Abbominazione! Ci hai rinnegato! Kami sarundasico!
Pinkerton: Ehi, dico basta! Sbarazzate all'istante. In casa mia niente baccano e niente bonzeria!
Butterfly: Noi tutti soli, e fuori il mondo.
Pinkerton: E il bonzo furibondo. Bimba piena di malia, ora sei tutta mia.
(...)
Coro a bocca chiusa: mmm-mmm-mmmm  (ascolta)
(Ma finirà male.)

L'arrivo dello zio Bonzo - video
Il direttore d'orchestra Daniel Oren saltava, ballava e faceva le facce sul podio. Le sue due bambine (e il terzo in arrivo) lo guardavano da un piccolo palco.

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domenica 16 maggio 2010

Filosofo scaricatore di porto

Eric Hoffer e Lili Osborne (1967)
"In tempi di cambiamento, chi impara eredita la terra, chi crede di avere già imparato tutto si ritroverà perfettamente attrezzato per affrontare un mondo che non esiste più." - Eric Hoffer

Eric Hoffer (in italiano) su wikipedia
Non ha mai fatto un giorno di scuola.
Ha lavorato al porto quasi tutta la vita.
E ha scritto questi libri:
  • Il Vero Credente - Riflessioni sulla Natura dei Movimenti di Massa (The True Believer: Thoughts On The Nature Of Mass Movements) (1951) ISBN 0-06-050591-5
  • The Passionate State Of Mind, and Other Aphorisms (1955) ISBN 1-933435-09-7
  • The Ordeal Of Change (1963) ISBN 1-933435-10-0
  • The Temper Of Our Time (1967)
  • Working And Thinking on The Waterfront; a journal, June 1958-May 1959 (1969)
  • First Things, Last Things (1971)
  • Reflections on the Human Condition (1973) ISBN 1-933435-14-3
  • In Our Time (1976)
  • Before the Sabbath (1979
  • Between the devil and the dragon : the best essays and aphorisms of Eric Hoffer (1982) ISBN 0-06-014984-1
  • Truth Imagined ISBN 1-933435-01-1 (1983)
Leggeva (tra gli altri): Seneca, Churchill, Chomsky, Spinoza, Stendhal, Swift, Aristotele, Bacon, Einstein, Confucio, Euripide, la Bibbia, Tennyson, Cechov, Tertulliano, Tucidide.
Intitolava i capitoli dei suoi appunti: "virilità e decadenza", "l'idea di popolo eletto", "la scoperta della mente", "la speranza", "la noia come motore dell'azione".
Era appassionato di scienza. Una volta ha stupito i ricercatori di Berkeley scoprendo un rimedio per la clorosi degli alberi di limone.
Un bel ritratto di Hoffer (in inglese)

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sabato 15 maggio 2010

Rockwell Rocks

Norman Rockwell, Andare e venire (1947)

Norman Rockwell. Una vita tormentata, snobbato dalla critica e bollato come kitsch, finché nel 1999 il critico d'arte del New Yorker, Peter Schjeldahl, scrive nella sua rubrica: "Rockwell è fantastico. E' diventato noioso dire il contrario."
Le sue copertine del Saturday Evening Post.
Il 3 febbraio 2010 Google gli dedica il logo.
Una delle scene inziali del film L'impero del sole (i genitori di Jamie gli danno la buonanotte) è ispirata al quadro Freedom From Fear di Norman Rockwell.  Lo racconta Steven Spielberg nel documentario Norman Rockwell: Painting America (2007).
Normal Rockwell's Bleeding - lo stand-up comedian Christopher Titus racconta la sua "famiglia americana disfunzionale media", in un interno rockwelliano, ma dilapidato.


Norman Rockwell, The Problem We All Live With (1964)

Il problema con cui tutti viviamo.
New Orleans, 14 novembre del 1960.  Ruby Bridges, 6 anni, entra alla William Frantz Elementary School scortata da agenti federali che la proteggono dai manifestanti bianchi. E' la prima bambina nera a entrare in una scuola per soli bianchi. Suo padre era contrario, ma sua madre ha insistito. Lei non sa ancora cosa l'aspetta. Si ritroverà circondata da ostilità, odio e minacce di morte. E sola in classe - per due anni.
Oggi, a 56 anni, Ruby Bridges Hall vive ancora a New Orleans ed è un'attivista per i diritti civili.

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mercoledì 5 maggio 2010

Ultimatum alla terra

"Se dovessi acclarare che la mia abitazione, nella quale vivo a Roma, fosse stata pagata da altri, senza saperne io il motivo, il tornaconto e l'interesse, i miei legali decideranno le azioni necessarie per l'annullamento del contratto di compravendita. Non potrei, come ministro della Repubblica, abitare in una casa in parte pagata da altri. Klaatu barada nikto."

(La dichiarazione del ministro Scajola, "riletta" dal Ruggito del coniglio, stamattina alle 8.05)

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martedì 4 maggio 2010

The face on your plate

Gli aborigeni catturavano i dinghi per farne animali da compagnia e da guardia, e addirittura come coperte viventi - da cui espressioni come "notte da cinque cani", per indicare una nottata molto fredda. Ma non se li mangiavano, come in Polinesia, né li usavano per la caccia, come in Nuova Guinea.  (Jared Diamond, Armi, acciaio e malattie)

"Una gabbia per galline ovaiole concede in genere a ogni animale una superficie all’incirca di quattro decimetri quadrati: uno spazio grande poco meno di un foglio A4. Le gabbie sono accatastate in pile da tre a nove — il Giappone detiene il record d’altezza per le gabbie di batteria, con pile di diciotto gabbie — in capannoni privi di finestre. Entra mentalmente in un ascensore affollato, un ascensore così affollato che non riesci a girarti senza sbattere (esasperandolo) contro il tuo vicino. Un ascensore così affollato che spesso rimani sollevato a mezz’aria. Il che è una specie di benedizione, perché il pavimento inclinato è fatto di fil di ferro che ti sega i piedi. Dopo un po’ quelli che stanno nell’ascensore perderanno la capacità di lavorare nell’interesse del gruppo. Alcuni diventeranno violenti, altri impazziranno. Qualcuno, privato di cibo e speranza, si volgerà al cannibalismo. Non c’è tregua, non c’è sollievo. Non arriverà nessun addetto a riparare l’ascensore. Le porte si apriranno una sola volta, al termine della tua vita, per portarti nell’unico posto peggiore..."
Jonathan Safran Foer, Se niente importa (Guanda 2010)
videopresentazione del libro, con traduzione italiana

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Jamie


L'impero del sole di Steven Spielberg (1987)

Suo Gan (Lullaby), ninna nanna in lingua gallese.
Huna blentyn yn fy mynwes
Clyd a chynnes ydyw hon;
Breichiau mam sy'n dynn amdanat,
Cariad mam sy dan fy mron;
Ni cha' dim amharu'th gyntun,
Ni wna undyn â thi gam;
Huna'n dawel, annwyl blentyn,
Huna'n fwyn ar fron dy fam.

Sleep my baby, at my breast,
’Tis a mother’s arms round you.
Make yourself a snug, warm nest.
Feel my love forever new.
Harm will not meet you in sleep,
Hurt will always pass you by.
Child beloved, always you’ll keep,
In sleep gentle, mother’s breast nigh.


"Suo Gan" nell'esecuzione del Choir of King's College
Ah, ah! P-51, la Cadillac del cielo! dal film L'impero del sole

Altri Jamie...

James Graham Ballard è stato in guerra, e guarda gli aerei giapponesi.
Anche Antoine Doinel è stato in guerra, e guarda il mare.

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Flann

Flannery O'Connor a Andalusia
Illustrazione di Christine Marie Larsen

    A cinque anni feci un'esperienza che mi ha segnato per il resto della vita. Pathé News aveva inviato un fotografo da New York a Savannah a ritrarre uno dei miei polli. Questo pollo, un Bantam marroncino della Cocincina, aveva la particolarità di riuscire a camminare sia in avanti sia all'indietro. La sua fama aveva fatto il giro dei giornali e quando giunse all'attenzione di Pathé News, ormai non aveva più via di scampo: né avanti né indietro. Poco dopo morì, e non c'è da stupirsene.
    Se introduco con questo aneddoto un articolo sui pavoni, è perché mi viene sempre fatta la stessa domanda: come mai li allevo. E non ho ancora trovato una risposta breve o sensata.
    Dal giorno dell'inviato di "Pathé" ho cominciato a collezionare polli. Quello che era un vago interesse, si tramutò in passione, in ricerca. Dovevo avere sempre più polli. I miei preferiti erano quelli con un occhio verde e uno arancione, o con il collo troppo lungo e la cresta deforme. Ne avrei voluto uno con tre zampe o tre ali, ma non mi è mai capitato niente del genere. Avevo meditato a lungo sulla foto tratta da Believe It or Not di Robert Ripley, di un gallo sopravvissuto per trenta giorni senza testa*; ma non ero portata per le scienze. Sapevo cucire bene e iniziai a confezionare abiti per polli. Un Bantam grigio di nome Colonnello Eggbert sfilava in cappotto di piqué bianco, con collo in trine e due bottoni sul dorso. A quanto pare, Pathé News non ebbe mai notizia di questi altri miei polli: non si sono mai visti altri fotografi. (...)
Flannery O'Connor, Il re degli uccelli (leggi tutto qui)
(*il gallo, Miracle Mike (eccolo qui), è esistito veramente - sembra. E' sopravvissuto 18 mesi, senza testa. Ndd)

Una blogger texana ha ritrovato il filmato dell'epoca.


La voce di Flann... qui
"Flannery O'Connor on freaks in the Christ-haunted South"

Hanno detto di lei:
Economica - chiara - sconvolgente - reale - comica - terribile - senza fronzoli - brusca - sdegnosa - senza pretese - eroica - splendida e inappariscente - sferzante - letterale come il disegno di un bambino - se pensate di avere abbastanza coraggio da guardare il mondo in faccia allora non perdetevela per niente al mondo - mi chiedo come facesse a sapere quello che sapeva, così giovane e isolata...
Illustrazione da magnanimousportraits
"Il fatto è che chiunque sia sopravvissuto all'infanzia ha informazioni sulla vita che gli bastano finché campa." 
flanneryoconnor.org il sito più completo (in inglese)

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