"You are invited to a remarkable family gathering."

mercoledì 30 settembre 2009

Castelli in aria 2 - 13a puntata

Perché parliamo sempre 'male' e mai 'bene'?Il pettegolezzo e la maldicenza

  • Ma insomma, come si è permesso?
  • mi viene quasi da ridere
  • Stranissimo effetto, ripugnante
  • la protezione del cattivo
  • Nessuno lo denuncia!
  • perché?
  • sono meglio io
  • è più interessante
  • quando un cosa convince, basta dire è bellissima
  • per le cose semplici i difetti sono molti e imprevedibili
  • per le cose complesse lo spazio lodabile è esteso quanto lo spazio denigrabile
  • allora perché porca miseria godiamo di più a parlare male?
  • Non è un affare.
Perché scegliamo di parlare delle cose e delle persone di cui possiamo parlar male, anziché di cose e persone di cui possiamo parlare bene. La lettera scarlatta di Esther, mette a tema la maldicenza. Il modo giusto per parlare male: con l'interessato e solo con lui, non in modo malizioso o aggressivo. Reazione non costruttiva: trova il modo di rappresentarsi quel contenuto come falso, ci crea intorno una cortina fumogena e ci offende a sua volta.
Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri
radio3, dal lun. al ven. ore 18

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Castelli in aria 2 - 12a puntata

Che cos'è la buona educazione
Un vizio si riconosce da molte cose

  • Ridurremo questo problema a un'ossatura essenziale
  • abbiamo la patente per la semplificazione
  • Impugnare la braciola e dilaniarla
  • si può benissimo fare
  • rispetto per l'altro nella sua forma valida sempre
  • essere disposti a fare una piccola fatica
  • So' troppo mejo io, e lèvete
  • è giusto che io dilaghi e che tu sia compresso nella mezzeria
  • il rifiuto più frequente a terra sono le cicche e i pacchetti di sigarette
  • come mai altre microcose hanno un destino più civile?
  • La caffettiera nel lavandino, la grande abbandonata
  • "E' così calda! Non si può svitarla"
  • Un vero signore non fa niente di servile.
Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri
radio3, dal lun. al ven. ore 18

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martedì 29 settembre 2009

Castelli in aria 2 - 11a puntata

Superpoteri - Pro e contro

  • La fantasia di avere doti soprannaturali
  • domani potrebbe avvicinarsi molto alla realtà
  • la realtà è piena
  • contiene anche gli svantaggi
  • il mare c'ha le meduse, fa un caldo sostanzialmente insopportabile
  • telepatia: ah, bellissimo!
  • versione accettabile e abisso di spiacevolezza
  • ci sarebbero dei problemi
  • teletrasporto: vuoi continuare a andare a pedagna?
  • stare al tavolo e andare a santa barbara
  • tenazione fortissima al non permanere.
  • La degenerazone del clock dell'attenzione
  • contiene una piccola minaccia.
Poter volare a corpo libero, telepatia, teletrasporto, superforza, vedere attraverso i corpi solidi. Questo fantasticare non è così ozioso. Possono nascerne iniziative interessanti. La parte in ombra la esploriamo molto meno. Telepatia: si vedrebbe la meschinità, la miseria, anche l’orrore che c’è nella mente degli altri. (Io molte cose che ci sono nella mia mente non le riesco a giudicare in maniera positiva. Ma sono mie, mi amo, e mi perdono tutto.) Teletrasporto: chi starebbe al suo tavolo a lavorare? La telepatia rovinerebbe lo schermo di rispettosa bugia, il teletrasporto ci renderebbe molto più difficile essere persone costruttive che stanno in una cosa il tempo necessario a ottenere cose costruttive. D'altra parte, ci si abituerebbe.

Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri
radio3, dal lun. al ven. ore 18

*in alto: "Beam me up, Scotty!" (Star Trek)Hypertrek - il migliore sito italiano su Star Trek
l'Amleto in Klingon
Klingon Language Institute

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lunedì 28 settembre 2009

Blaxploitation

Hikky Burr

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domenica 27 settembre 2009

Consider the Lobster



David Foster Wallace legge da Considera l'aragosta (3 min.)

(testo del video in italiano)
"Confesso di non aver mai capito perché tante persone siano convinte che una vacanza divertente significhi mettersi infradito e occhiali da sole e avanzare come formiche in un traffico infernale fino a stazioni turistiche rumorose, calde e affollate, per assaggiare un sapore locale che è per definizione rovinato dalla presenza di turisti.(...)

Questo potrebbe (come continuano a sottolineare i miei compagni di festival) essere una questione di personalità e gusti precostituiti: il fatto che non mi piacciano le stazioni turistiche significa che non capirò mai la loro attrattiva e di conseguenza sono forse la persona meno indicata a parlarne (della presunta attrattiva). Per come la vedo io, probabilmente fa davvero bene all'anima essere un turista, anche se solo una volta ogni tanto. Non bene nel senso di rigenerante o ravvivante, però, piuttosto nel senso di truce, sguardo di ghiaccio, guardiamo-in-faccia-la-realtà-e-cerchiamo-il-modo-di-affrontarla. La mia esperienza personale non è stata che viaggiare per il paese ti apra la mente o ti rilassi. Nè che i cambiamenti radicali di posto e contesto abbiano un effetto salutare, bensì che il turismo intranazionale sia radicalmente asfissiante, e umiliante nel modo più duro possibile: ostile alla mia fantasia di essere un individuo vero, di vivere in qualche modo al di fuori e al di sopra di tutto. (E adesso la parte che i miei compagni trovano particolarmente infelice e repellente, un modo certo per rovinare il divertimento dei viaggi di piacere:) Essere turisti di massa, per me, significa diventare puri americani dell'ultimo tipo: alieni, ignoranti, smaniosi di qualcosa che non si potrà mai avere, delusi come non si potrà mai ammettere di essere. Significa contaminare, per mera ontologia, quell'incontaminatezza che si è andati a sperimentare. Significa imporre la propria presenza in luoghi che sarebbero, in tutti i sensi non-economici, migliori e più veri senza di noi. Significa, nelle code e negli ingorghi, transazione dopo transazione, confrontarsi con una dimensione di se stessi che è tanto ineluttabile quanto dolorosa: come turisti diventiamo economicamente rilevanti, ma esistenzialmente deprecabili, insetti su una cosa morta."


D.F. Wallace, Considera l'aragosta, Einaudi 2006
Traduzione di Adelaide Cioni e Matteo Colombo

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venerdì 25 settembre 2009

Castelli in aria 2 - 10a puntata

Quantità e qualità in amore - E' una questione di K

  • Affermazione molto discutibile
  • la qualità non conta niente conta solo la bruta quantità
  • una persona ci scrive mi fai schifo in una lunga lettera
  • è in nostro potere
  • la moneta della vita è il tempo
  • l'unità di misura dell'amore è il tempo
  • il Teorema Ferradini
  • (CANTA "Teorema")
  • andamento musicale trionfale che mi dispiace non poter riprodurre
  • a valle delle schermaglie
  • solo chi rassicura l'altro è sostenibilmente un compagno
  • la mancanza del bene è un lucro cessante
  • mentre l'umiliazione è una vera e propria perdita (economica)
  • Fa molto più male.
Che cosa c’è nelle relazioni sentimentali che è regolato più da un fatto di quantità che di qualità. Il gradimento dipende dalle qualità di una persona, che ci fanno venire voglia di mescolarci con lei. Quello che ce la rende gradita e sopportabile nei tempi lunghi è la quantità. L’amore si misura in tempo disponibile per te. Un aspetto ulteriore che vale la pena di approfondire (è) il tipo di dolore che si prova quando qualcuno ci si sottrae. A parità di importanza per noi, è diverso a seconda di chi ha iniziato il silenzio. Somiglia alla differenza che c’è (in economia) tra lucro cessante e perdita effettiva. Non si deve temere di dare importanza alle questioni quantitative.

Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri
radio3, dal lun. al ven. ore 18

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giovedì 24 settembre 2009

Castelli in aria 2 - 9a puntata

L'uva e il vino - Perché la natura è più affascinante della cultura

  • Come molti bambini che conosco
  • preferisco le cose dolci alle cose dal sapore asciutto
  • l’uva al vino
  • Edoardo Lombardi Vallauri è un barbaro.
  • L’umanità interviene sulla natura
  • anfrattuosità misteriose e archi rampanti
  • meravigliosi cristalli di tormalina e blocchi erratici confitti nel prato
  • la gente si entusiasma più facilmente per il vino che non per il succo d’uva.
  • Ma l’uva! L’uva è un miracolo assoluto
  • noi dovremmo dire porca miseria, qualcosa ha fatto l’uva!
  • E non: wow! guarda come siamo bravi, abbiamo fatto il vino.
  • Coltivare dell'uva e farne del vino son du' cose!
  • Filosoficamente l’uva è un colosso.
  • E noi siamo miopi e provinciali
  • ci interessiamo solo alle pisciatine umane
  • come i cani in Piazza della Signoria
  • Un meno di felicità.
Non riesco a preferire il vino al succo d'uva. Questa mia particolarità criticabile e criticata mi porta a chiedermi cosa ci sia di buono in ciò che è meno evoluto, meno costruito. Gusti da bambino, innati. E io li ho ancora. Perché ci sono questi gusti da bambino? Sono costretto a domandarmelo. Siamo organismi fatti per rispondere alla bellezza della natura. Dove l'ambiente è bello è anche sano e adatto alla sopravvivenza. Vantaggio adattativo. La bellezza è il modo in cui percepiamo che l'altro individuo è fortemente sano. Il vino mi sembra straordinariamente sopravvalutato. L'uva (è) immensamente più geniale. Tendiamo a vedere come più importante, interessante, ciò che abbiamo fatto noi. E' una sorta di provincialismo miope. Ci interessiamo a delle coserelle. Fenomeni di enorme importanza non li vediamo nemmeno.

Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri
radio3, dal lun. al ven. ore 18

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mercoledì 23 settembre 2009

Castelli in aria 2 - 8a puntata

Che cosa ci educa (e che cosa no)

  • Che cosa lascia un segno
  • l'esempio
  • coca-cola con la cannuccia corta
  • raddoppiamento fonosintattico
  • economia di sforzo
  • la necessità
  • uno impara a procurarsi il cibo
  • Zamenhof e Yunus
  • io e i miei fratelli siamo diventati tizi che abbiamo in camera una cassetta degli attrezzi
  • la vocazione
  • deviazione dagli automatismi
  • formica zeta e ratatouille
  • ci fa imparare ciò che nessuno intorno a noi sapeva
  • Che cosa no
  • discorsi, pistolotti, esortazioni, minacce, ricatti
  • le parole sono poco affidabili
  • non danno garanzie
  • Cos'è meglio delle parole? I fatti.
Le parole e le costrizioni non funzionano: possono ottenere effetti pratici, effetti locali, non si iscrivono nella natura della persona. Eppure assistiamo continuamente a sforzi educativi fatti di questo. Perché le parole dovrebbero convincere? Chi riceve la parola educativa non ha garanzie nemmeno che sia sincera. L'esempio (invece) è un fatto. E' reale. Non può mentire. E' sommamente convincente. Educare significa fornire questi fatti. Si può educare solo tirando fuori da una persona quello che realmente è.

Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri
radio3, dal lun. al ven. ore 18

*foto: un laboratorio della Tinkering School di Gever Tulley.
5 Dangerous Things You Should Let Your Kids Do

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martedì 22 settembre 2009

Castelli in aria 2 - 7a puntata


Ogni trenta persone c'è un primo della classe
Gli altri sbagliano spesso gli esercizi...

  • Perché viene l'idraulico, monta i sanitari, e la tavoletta del cesso non sta diritta?
  • Vediamo uno in tuta da idraulico, quindi sa riparare il lavandino
  • non c'è da stupirsi, non siamo tutti primi della classe
  • siamo più degli incapaci, che dei capaci
  • a scuola nessuo se ne stupisce.
  • Cella convettiva e spiriti del vento
  • menzogne macabre e contributi stellari
  • ha detto stupidamente "Arrivo", perché gli è bastato dire "Poi mi sbrigo"
  • dicono cretinate assolute perché sono concettualmente presentabili.
  • Per vedere com'è la realtà davvero
  • perchè faccia quello che gli si chiede
  • che la guarnizione tappi, che vada in piena battuta
  • bisogna sapere moltissimo.
  • Chi rinuncia ad avere un contatto con la realtà sono la grande maggioranza.
Perché le prestazioni che richiediamo sono spesso così deludenti e sballate? Ci sarebbe da stupirsi se quando richiediamo una prestazione questa venisse svolta in maniera soddisfacente. A scuola, ogni 25-30 ragazzi c'è un primo della classe. Un altro paio commette qualche errorino. Il grosso della classe ci mette un sacco di errori. Il grosso della gente è imperfetta in quello che fa. A scuola nessuno si stupisce. Perché quando le stesse persone smettono di andare a scuola (e) indossano le vesti dell'artigiano (dell'insegnante, eccetera), dovrebbero miracolosamente diventare quelli che fanno il compito senza neanche un errore?

Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri
radio3, dal lun. al ven. ore 18

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lunedì 21 settembre 2009

Castelli in aria 2 - 6a puntata


Il denaro non è vile (se è libertà)
  • Alla ricerca del denaro ci si priva del meglio
  • perché la gente commette sempre lo stesso errore?
  • siamo proprio sicuri che sia un errore?
  • se tutti lo cercano qualcosa di buono ci deve pur essere
  • incremento di libertà
  • un paesaggio bellissimo, può succedere che non mi serva
  • il denaro può procurarmi il paesaggio che veramente voglio
  • Il mondo si è complessificato
  • oggi le persone non dicono "ci vediamo tra una settimana"
  • dicono "ci risentiamo"
  • Il denaro ci rende liberi è una frase quasi blasfema
  • Una parolina spesa a favore di questo valore intrinseco del denaro forse valeva la pena di spenderla
Perché abbiamo tanta voglia di denaro. Davvero il denaro è meglio della bellezza di un paesaggio alpino o dell'affetto di mio fratello? Rimane da capire cosa sia il vero bene indiscutibilmente incorporato nel denaro. Fra tutti i beni il denaro è il più neutrale, il più versatile, perché può essere convertito in tipi diversissimi di beni. Se c'è un valore puro, alto, vero, è il suo rappresentare un incremento di libertà. C'è un legame forte tra denaro e libertà.

Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri radio3, dal lun. al ven. ore 18

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Castelli in aria 2 - 5a puntata

Perché gli uomini scappano
Conquistare e mantenere sono cose diverse

  • Perché gli uomini scappano e le donne tengono botta
  • Alcuni andarsene possono essere andarsene non vili
  • La prenderemo un po' alla lontana
  • Istruzioni biologiche diverse
  • "Accoppiati più che puoi"
  • "Non ti accoppiare a casaccio"
  • L'uomo scappa perché era entrato solo per dare un'occhiata, la donna c'è entrata per restarci
  • E poi va be', abbiamo cercato di alleggerire questo quadro antipatico
  • non ci lamentiamo troppo se uno scappa
  • perchè scappando ci rende liberi e ci apre scene bellissime nel futuro
Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri
radio3, dal lun. al ven. ore 18
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giovedì 17 settembre 2009

Castelli in aria 2 - 4a puntata

Razionale e irrazionale
Non confondere prudenza con ragione, paura con saggezza

  • Tipicamente
  • la conclusione sarà controintuitiva
  • consegnare molto di se stesso o andarci coi piedi di piombo
  • lo sventato coraggioso e il prudente ragionevole
  • vale la pena di ragionarci
  • C'è un baco
  • la razionalità è un mercenario a valle (che) compra ramponi e piccone
  • vediamo un po' perché
  • E' una questione di preferenze
  • sono insindacabilmente soggettive
  • Crediamo che razionale sia uguale a vero
  • ci si annette prestigio chiamando razionale il proprio punto di vista
E' naturale che un comportamento in cui si vedono fortemente le emozioni sia considerato irrazionale, e viceversa. Spero che le persone che mi stanno ascoltano riconoscano questo atteggiamento se non in se stessi, negli altri. Vale la pena di ragionarci. Davvero il ragionamento induce alla prudenza? E l’irrazionale al rischio? Il fondamento delle nostre azioni non è mai razionale. La razionalità c’è, ma è a valle (…) nella coerenza con le premesse da cui partiamo.

Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri
radio3, dal lun. al ven. ore 18
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mercoledì 16 settembre 2009

Castelli in aria 2 - 3a puntata

Natura e manufatto - Continuo e digitale

  • Essere nel manufatto
  • Sono totalmente in via Cavour
  • Essere nel continuo
  • Scarpatina e pungitopo
  • La natura è continua e il manufatto è discreto
  • Photoshop nell'a valle
  • Tipicamente c’è già una serie di opzioni discrete
  • Varco la soglia del pub irlandese
  • Rinuncio a vivere nel continuo
  • Effetto palla di neve
  • Ormoni digitalizzati e enormi auto assurde
  • Serve una contromossa per rimediare
  • Quando qualcosa a qualcuno sembra brutto, riflettiamo
  • Bisognerebbe andare in montagna, fare qualcosa di naturale
  • Ri-tararsi
Viviamo circondati da manufatti, orizzonti, visuali, ritmi voluti dall'uomo. Quali conseguenze ha questo fatto? Quando il manufatto diventa punto di riferimento unico del nostro modo di percepire la realtà, perdiamo il contatto con la natura e le sue priorità. Diventiamo come un altimetro che si ritara solo su se stesso. Non dobbiamo perdere il contatto con la necessarietà della natura di cui siamo comunque figli. Non dobbiamo perdere il contatto con l'incardinamento nella realtà globale.

Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri
radio3, dal lun. al ven. ore 18
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martedì 15 settembre 2009

Castelli in aria 2 - 2a puntata

Il denaro va dal denaro
Piove sul bagnato, nel giardino miope

  • Abusivamente semplificatorio
  • Il denaro va dal denaro
  • Mostruosamente
  • Enormemente
  • Una ragione ci sarà
  • Astronauta e ballerino
  • Vengo pagato veramente poco
  • Rappresentante presentabile di un sapere
  • Megacestino con marmellate di gastronomia
  • Due panettoni in offerta al discount
  • Perché?
  • Il destino della zucchina
  • Inerzia ingenua
  • Il paese dell’uovo per sempre
Perché certi mestieri sono remunerati mostruosamente più di altri? Perché il denaro va dal denaro? Prendiamo la zucchina. Rende molto meno al contadino che allo chef di lusso che la cucina. Eppure far crescere la zucchina è indipensabile per lo chef. Ma il contadino è il più lontano dall’erogazione del denaro, dal punto di produzione della ricchezza finale. Come l’insegnante.

Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri
radio3, dal lun. al ven. ore 18
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lunedì 14 settembre 2009

Castelli in aria 2 - 1a puntata


Il compito della scuola
Che cosa bisogna insegnare
  • ciccia sanguinolenta che secerne pensiero
  • la materia si è sparata tutta quanta intorno
  • da dove cavolo si origina l'universo
  • ci sono cose che ci riguardano eccome, e non le sappiamo capire
  • coserelle e strumentielli
  • forno di fusione nucleare
  • a scuola si studiano i comparti del mondo
  • se non so perché imparo, imparerò peggio
La scuola corre un rischio: quello di occuparsi delle coserelle anzichè delle grandi cose. Di preferire l'imparare nozionistico all'esperienza. I docenti corrono il rischio di cedere alla tentazione di insegnare le cose che è più facile verificare nell'esame - i blocchetti di sapere. Così si perde lo scopo dell'insegnamento: dare un senso vero anche al più piccolo problema. Un'immensa occasione mancata.

Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri
radio3, dal lun. al ven., ore 18
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