"You are invited to a remarkable family gathering."

mercoledì 16 settembre 2009

Castelli in aria 2 - 3a puntata

Natura e manufatto - Continuo e digitale

  • Essere nel manufatto
  • Sono totalmente in via Cavour
  • Essere nel continuo
  • Scarpatina e pungitopo
  • La natura è continua e il manufatto è discreto
  • Photoshop nell'a valle
  • Tipicamente c’è già una serie di opzioni discrete
  • Varco la soglia del pub irlandese
  • Rinuncio a vivere nel continuo
  • Effetto palla di neve
  • Ormoni digitalizzati e enormi auto assurde
  • Serve una contromossa per rimediare
  • Quando qualcosa a qualcuno sembra brutto, riflettiamo
  • Bisognerebbe andare in montagna, fare qualcosa di naturale
  • Ri-tararsi
Viviamo circondati da manufatti, orizzonti, visuali, ritmi voluti dall'uomo. Quali conseguenze ha questo fatto? Quando il manufatto diventa punto di riferimento unico del nostro modo di percepire la realtà, perdiamo il contatto con la natura e le sue priorità. Diventiamo come un altimetro che si ritara solo su se stesso. Non dobbiamo perdere il contatto con la necessarietà della natura di cui siamo comunque figli. Non dobbiamo perdere il contatto con l'incardinamento nella realtà globale.

Castelli in aria di Edoardo Lombardi Vallauri
radio3, dal lun. al ven. ore 18
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11 commenti:

  1. Ciao diana, mi sono accorto solo ora che ELV ha cominciato ad inanellare i suoi interventi (mi parlavi di autunno!). Sfrutto i podcast che hai linkato per recuperare gli ascolti e, magari, dire la mia.

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  2. eh, anch'io pensavo autunno. Poi sabato ascoltavo fahre da mantova, e Sinibaldi ha annunciato la prima puntata. Ho pensato, povero diavolo, straparla. Se cominciasse il nuovo ciclo, io lo saprei.
    Povera scema.

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  3. Non avevo mai pensato alla complessità delle cose - cioè alla realtà - in termini di continuo e discreto. E' una chiave che ti fa capire un sacco di cose. Anche come cambia nel tempo il modo in cui funziona il cervello. Il nostro modo di fare esperienza delle cose. Il nostro modo di imparare. Nostro e dei nostri bambini. E via dicendo.

    E poi, la descrizione della comunicazione virtuale. E' un vero sollievo, in effetti, poter scegliere solo i pezzetti più "presentabili" di sé, e interagire con quelli. Un sollievo per cui però immagino che paghiamo un prezzo

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  4. D'accordo su tutto, su un fatto però rimango perplessa. E' vero, ovvio addirittura, che la virtualità dia la possibilità di offrire di sé i pezzetti che uno ritiene (e che non è detto poi che siano) più presentabili.
    Non è ovvio però, anche se lo sembra, che nella vita reale tu non possa fare la stessa cosa. Certo c'è la visibilità del corpo, una esposizione costante che non sempre puoi gestire al meglio, ma anche nella vita reale puoi metterti in scena, fingendo - riuscendoci o meno - di essere quello che vorresti essere e quello che vuoi che gli altri pensino che tu sia.
    v.

    p.s. ho come l'impressione che un mio post precenente sia stato cancellato. Era del tutto cretino, è vero, cosa che dimostra però quanto poco stia attenta a scegliere pezzetti presentabili di me. Che poi anche la scelta di ciò che è presentabile e cosa non lo è un ottimo rilevatore o rivelatore di ciò che si è o che si vuole sembrare (e anche il volere sembrare qualcosa è un modo di essere).

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  5. io non l'ho cancellato! figurati.
    ma non è che la piattaforma blogger vive di vita propria, e ha le sue preferenze insindacabilmente soggettive (direbbe vallauri)?

    immagino che elv non escludesse la possibilità di fingere dal vivo. Sicuramente è più difficile, però. Anche questo è ovvio.

    In rete, invece, senza troppo sforzo puoi sembrare presentabile (ognuno secondo la sua idea di presentabilità, certo), competente, divertente, e via dicendo ad lib.

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  6. Andando in giro per la rete, e osservando la pesca molto poco miracolosa che trattiene, può venire anche il sospetto di segno opposto: ciò che nascondo nella vita reale posso esprimere nella vita virtuale.
    v.

    p.s. Spero di non aver urtato, questa volta, la suscettibilità della piattaforma blogger, visto che trovo la sua insindacabile soggettività piuttosto irritante.
    La vita che vive di vita propria potrebbe essere non molto lunga arggghhhhhhhhhhh

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  7. ... può venire anche il sospetto di segno opposto: ciò che nascondo nella vita reale posso esprimere nella vita virtuale.

    è assolutamente vero. Ed è un bel sollievo anche questo. Si trova una voce che non si pensava di avere. E' formativo e inspiring.

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  8. provo a fare quello che nella vita reale non sono capace di fare: costruirmi un profilo. vediamo un po' se ci riesco

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  9. Ho perso la mia copertina! se non la ritrovo mi sento a disagio, peggio di Linus.

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  10. valeria, il tuo profilo grafico è fichissimo.

    Basta dotarsi di questo

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