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giovedì 18 febbraio 2010

Slumdog millionaires

Nella foto: Sugata Mitra, fisico teorico (NIIT), studioso di scienze cognitive, docente di Educational Technology presso la Newscastle University. Il suo progetto, A Hole in the Wall, ha ispirato il libro di Vikas Swarup da cui è stato tratto il film "Slumdog Millionaire".

"La natura eccelle nel creare sistemi che si auto-organizzano e l’educazione non è altro che un applicazione sociale di questo concetto. (...) Uno usa il computer, gli altri tre o quattro lo 'consigliano' sul da farsi, e tutti imparano". - Sugata Mitra

Il sito ufficiale del progetto A Hole in the Wall
Sugata Mitra racconta il suo progetto al TED, con sottotitoli italiani.
(su youtube si trovano anche video dal documentario di Rory O'Connor e Gil Rossellini, "A hole in the wall")


Nel 1999 Mitra lavorava in un ufficio ai bordi di una bidonville. "Abbiamo fatto un buco nel muro, ci abbiamo messo un computer, collegato a Internet, con un software di navigazione (browser), e l'abbiamo lasciato lì acceso, con una telecamera nascosta. Abbiamo visto i bambini imparare velocemente a usarlo, insegnandosi l'un l'altro". Mitra ha replicato l'esperimento nelle bidonville di altre città, dove altri bambini hanno scoperto i computer-nel-muro e hanno cominciato a usarli. In una città, racconta Mitra, il primo bambino ha capito come muovere il cursore e cliccare in circa 8 minuti - entro sera aveva trasmesso la sua scoperta ad altri settanta bambini, senza interventi di docenti o manuali, per auto-educazione. La tappa successiva è stato un villaggio dove i bambini non parlavano inglese. "Abbiamo lasciato il computer con una serie di contenuti pre-installati perchè non c'era accesso a Internet: quando siamo tornati alcune settimane dopo, abbiamo trovato i bambini che lo usavano e la prima cosa che ci hanno detto è stata: 'Ci serve un processore più rapido'." Vedendo la sorpresa di Mitra di fronte al loro uso dell'inglese, hanno risposto: "Hai lasciato questa macchina che parla solo inglese, così per parlare con lei abbiamo dovuto impararlo".

L'ultimo progetto di Sugata Mitra:
Skype Grannies

Signore inglesi, pensionate o insegnanti, raccontano favole su Skype ai bambini di una scuola di Hyderabad e degli slums di Mumbai. La ricerca di Sugata Mitra ha dimostrato tra l'altro che un’immagine proiettata su una parete via Skype funziona meglio, in termini di apprendimento, di una piccola finestra sullo schermo di un computer. “Size does matter.” L’idea è nata dai bambini stessi, che hanno chiesto di ascoltare favole raccontate da signore inglesi, per imparare a parlare l'inglese con un accento migliore che li aiuterà a trovare lavoro da grandi. Per esempio in uno dei tanti outsourcing centers che operano per il mercato inglese e americano.

Intanto A Hole in the Wall è arrivato a Kampala, in Uganda.

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