"You are invited to a remarkable family gathering."

venerdì 9 ottobre 2009

Hapworth 16, 1924

JD Salinger in campeggio a 17 anni (prima fila, primo a sin.)

Seymour Glass, 7 anni, bambino prodigio, poeta in erba e ballerino di tip-tap, è in campeggio col fratello Buddy di 5 anni, talento in erba anche lui. E scrive una lunga lettera ai genitori, Bessie e Les, artisti del varietà.

In tutta franchezza devo dire che (Pittman) ha lo straordinario dono di sapere aumentare il suo prestigio a spese di un bambino; è uno sciacallo intelligente e un loquace parassita. E' lo stesso tipo, un uomo di ventisei anni, non certo un novellino, che ha detto a Buddy, in mezzo  ad una folla di sconosciuti: "Credevo che ti considerassero un ragazzo intelligente". Ora, vi sembra questa un'osservazione coscienziosa da fare ad un bambino di cinque anni? (...)


Grazie a Dio, non avevo un'arma decente con me e così ho evitato che la vergogna o il disonore ricadessero su tutta la famiglia quando è stata fatta questa rivoltante, schifosissima osservazione. Comunque, un po' più tardi, colsi l'occasione di dire a Roger Pittman, è questo il suo nome completo, quello che gli hanno dato i suoi sfortunati genitori, che lo avrei ucciso o che mi sarei suicididato, forse anche prima di sera, se avesse parlato di nuovo in quella maniera a Buddy o a qualunque altro bambino di cinque anni.  Credo che sarei riuscito a reprimere questo impulso criminale al momento decisivo, ma, per quanto doloroso, va ricordato che una vena di pazzia mi attraversa proprio come un fiume tumultuoso: non si può ignorarlo. Non ho corretto questa mia fastidiosa instabilità nelle mie due precedenti apparizioni*; con mia follia e disgusto; non potrà certo essere corretta con preghiere amichevoli ed allegre. Può essere corretta solo da un grosso sforzo da parte mia, grazie a Dio; non posso pregare in maniera onorevole  o intima qualche incantevole e divino smidollato di intervenire per mettere ordine al posto mio. La sola idea mi rivolta lo stomaco. Del resto, la lingua umana potrebbe essere proprio la causa del mio completo capitombolo in questa apparizione, a meno che non mi sbrighi. Sto tentando disperatamente, da quando siamo arrivati, di lasciare ampio margine alla cattiva volontà, alla paura, alla gelosia umana e alla tormentosa avversione per tutto ciò che non è un luogo comune. Non leggete questa osservazione sconsiderata ad alta voce ai gemelli e non permettete assolutamente che essa giunga alle orecchie di Boo Boo, ma non posso fare a meno di confessare, mentre lacrime irritanti mi scorrono sul viso mutevole, che nel mio cuore non si annida la speranza illimitata per il linguaggio umano così com'è oggi.
   Se il paragrafo precedente è troppo noioso e illeggibile, cercate di ricordare che scrivo ad una velocità incredibile, ad un ritmo assurdo, con un calligrafia senza dubbio degna di ammirazione.

D.J. Salinger, Hapworth 16, 1924, Eldonejo 1997, Traduzione e prefazione di Simona Magherini
Hapworth: in inglese (versione integrale online)
Hapworth: storia dell'
edizione italiana
Salinger.org
Dead Caulfields
Un salingeriano italiano


(*Seymour crede nella reincarnazione - NdD)

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