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sabato 6 marzo 2010

Guerre


"(...) Questo è un elemento che i militari - così come chi sostiene che mandando più soldati la guerra si sarebbe potuta, e si potrebbe ancora, vincere - si ostinano a ignorare. Dalla strada, la prospettiva cambia. L'Iraq si fa da parte per lasciar passare i nostri soldati, quindi si precipita a riempire il vuoto rimasto alle loro spalle. Risultato, i soldati sono bersagli, come lo erano appunto i coscritti tedeschi nei paesi occupati. Ridotti a regalare caramelle ai bambini, e tagliati fuori dalla non conoscenza della lingua e della cultura di chi li circonda, lavorano in un tale isolamento che gli effetti virtualmente positivi della loro presenza sono uguali a zero, mentre quelli virtualmente negativi sono piuttosto rilevanti. (...) Sacrificando le vite di innocenti per risparmiare quelle dei soldati, l'esercito si faceva un numero imprecisato di nemici, che di lì a poco si sarebbe ritrovato contro. Stava già succedendo, e più in fretta del previsto. (...) La guerriglia si rafforzava in proporzione al numero di non combattenti disonorati, brutalizzati o uccisi. In proporzione all'oltraggio subìto."
William Langewiesche, Regole d'ingaggio, Adelphi 2007
Rules of Engagement, Vanity Fair, novembre 2006

Collateral Damage or civilian massacre in Haditha? - l'inchiesta di Tim McGirk di TIME, da cui hanno preso il via le indagini (marzo 2006)
I fatti - la strage di Hadita su Wikipedia
The Battle for Haditha (2007), il film di Nick Broomfield - Il Trailer sul sito del regista

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